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21 Marzo 2023Aiuto! Ispezione in azienda!!
7 Aprile 2023In Italia, il datore di lavoro ha l'obbligo di fornire un ambiente di lavoro sicuro e sano per i propri dipendenti. Se un dipendente subisce un infortunio sul posto di lavoro, può essere avviato un processo penale contro il datore di lavoro per accertare se vi è stata negligenza o violazione delle norme di sicurezza da parte dello stesso, in particolare se l’infortunio genera lesioni con prognosi oltre i 40 gg. o perdita sensoriale; si sottolinea che i 40 gg. valgono anche calcolando il cumulo tra la prima prognosi e eventuali certificazioni mediche di prolungamento/ricaduta.
Il processo penale a carico del datore di lavoro inizia con l'apertura di un'inchiesta da parte dell'autorità competente, solitamente la Procura della Repubblica che delega gli ispettori dell’ATS di zona. L'autorità competente valuta le prove e le testimonianze per determinare se ci sono elementi sufficienti per procedere con un processo penale. Se ci sono elementi sufficienti, l'autorità competente emette un avviso di garanzia nei confronti del datore di lavoro.
L'avviso di garanzia è un documento che informa il datore di lavoro dell'apertura dell'inchiesta e dei reati che gli sono stati contestati. Il datore di lavoro ha il diritto di nominare un avvocato per difendersi e di presentare le proprie prove e testimonianze.
Se il processo penale porta a una condanna, il datore di lavoro può essere punito con una multa e/o con la reclusione. La durata della pena dipende dalla gravità dell'infrazione commessa e dalle conseguenze dell'infortunio sul posto di lavoro. È da considerare, tra le conseguenze dirette, anche l’esborso economico necessario per strutturare una difesa adeguata tra penalisti e consulenti tecnici di parte, da calcolarsi normalmente in decine di migliaia di euro (nel processo penale le spese sono sempre a carico di chi si difende, anche qualora risultasse innocente).
Verificando i dati forniti dall'ISTAT, nel 2019 sono stati registrati 547.963 infortuni sul lavoro in Italia, di cui 403 sono stati fatali.
Secondo una ricerca condotta dal Censis nel 2020, il 2% dei casi di infortuni sul lavoro in Italia porta a un processo penale contro il datore di lavoro. Inoltre, il 17% dei processi penali ha portato ad una condanna effettiva del datore di lavoro: in altre parole nel 2020 circa 1.900 datori di lavoro sono stati condannati in Italia per violazioni della legislazione sulla sicurezza dei lavoratori, cioè circa dieci condanne per ogni giorno lavorativo dei tribunali, circa 10.000 imprenditori hanno sopportato l’onere finanziario di un processo penale a proprio carico, indipendentemente dalla conclusione del processo stesso…
In conclusione, il processo penale a carico del datore di lavoro in Italia a seguito di un infortunio sul posto di lavoro è una possibilità concreta in caso di infortunio, anche non particolarmente grave o con conseguenze irreversibili: per questo motivo è necessario predisporre i processi gestionali, la documentazione che attesti la sorveglianza e soprattutto, addestrare le persone in posizioni apicali sempre nell’ottica di doversi eventualmente difendere davanti ad un giudice, ipotizzando training, affiancamenti e deleghe strutturate e credibili.