Gestire i lavoratori anziani
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30 Agosto 2024Dopo tanti articoli sulla prevenzione e su quanto di meglio si possa determinare per garantire un ambiente di lavoro sicuro è il caso di indagare anche cosa succede se le cose vanno male e capita l’incidente (di seguito si capirà che l’incidente diventa grave in modo sorprendentemente facile).
In Italia, nel caso un dipendente subisca un infortunio sul lavoro con esito di assenza superiore a 40 giorni (la soglia che determina l’infortunio grave e di conseguenza l’attivazione del magistrato per indagare sull’ipotesi di reato, soglia che può essere raggiunta anche sommando gli esiti di più certificati medici di ricaduta), si innescano diverse procedure e conseguenze per il datore di lavoro:
- Notifica dell'infortunio: Il datore di lavoro deve notificare immediatamente l'infortunio all'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) e all'organo di vigilanza competente (ad esempio l'ASL). Questo deve avvenire entro 48 ore dall'evento. L’infortunio si determina nel momento in cui al Datore di Lavoro arriva la notizia dell’incidente ed un certificato medico con prognosi di almeno un giorno (qualsiasi medico può rilasciare queste certificazioni, anche medici non collegati al lavoratore o al Datore di Lavoro).
- Indagini e Ispezioni: Spesso segue un'indagine per accertare le cause dell'infortunio. Gli ispettori possono visitare il luogo di lavoro per verificare il rispetto delle norme di sicurezza e salute sul lavoro. Non vi sono chiare indicazioni sulla tempistica, gli ispettori possono giungere anche mesi dopo l’incidente, l’ideale sarebbe lasciare la scena dell’evento il più intatta possibile, anche in ottica difensiva (teoricamente gli ispettori, inviati dal Magistrato incaricato, dovrebbero raccogliere prove anche a discolpa dell’indagato, non solo elementi utili all’accusa). Ciò comporta ovvie conseguenze sull’andamento dei processi produttivi
- Responsabilità Civile e Penale: Il datore di lavoro può essere ritenuto responsabile civilmente e penalmente se l'infortunio è avvenuto a causa della violazione delle normative sulla sicurezza. Questo può comportare multe, risarcimenti, e procedimenti penali. L’aspetto curioso da sottolineare è che nel caso di un infortunio sono due i procedimenti penali che ne scaturiscono: il primo per valutare le responsabilità della eventuale condotta che ha provocato una lesione o una malattia professionale e un secondo per valutare le responsabilità diretta dell’evento nocivo (esemplificando, in caso di una protezione omessa, vi sarà un processo che indagherà su chi e perché ha rimosso la protezione, ed un altro procedimento che valuterà responsabilità e colpa che hanno cagionato la lesione o la malattia professionale). Si sottolinea che l’apertura di questi procedimenti è legata esclusivamente al superamento della soglia dei fatidici 40 gg. di diagnosi certificate da uno o più medici, indipendentemente dallae cause, circostanze ed effetti che l’incidente ha prodotto
- Aumento del Premio Assicurativo: L'INAIL può aumentare il premio assicurativo per l'azienda se l'infortunio è stato causato da mancate misure di sicurezza. Questo perché un alto tasso di infortuni può indicare un ambiente di lavoro più rischioso. Inoltre, qualora i procedimenti penali descritti in precedenza vedessero condannato il Datore di Lavoro, INAIL ha la facoltà (ampiamente esercitata) di chiedere rivalsa, ossia di la restituzione dell’importo speso in cure e risarcimento danni del lavoratore offeso.
- Revisione delle Procedure di Sicurezza: Il datore di lavoro potrebbe dover rivedere e migliorare le procedure di sicurezza per prevenire futuri infortuni. Ciò può includere la formazione dei dipendenti, l'aggiornamento dell'attrezzatura o la modifica dei processi lavorativi.
- Ripercussioni sull'Ambiente di Lavoro: Un infortunio grave può avere un impatto sul morale dei dipendenti e sulla percezione della sicurezza in azienda, spingendo il datore di lavoro a intraprendere azioni per migliorare il benessere dei lavoratori.
- Responsabilità patrimoniale: In caso l’infortunio sia cagionato da un reato commesso da un collega (il reato può essere anche colposo, ossia senza volontarietà, può originarsi anche da una semplice omissione, ad esempio) la Ditta datrice di lavoro potrebbe subire sanzioni calcolate in base al patrimonio proprio: in caso di attivazione di questa fattispecie NON è insolito osservare sanzioni nell’ordine delle centina di migliaia di euro).
- Danno d’immagine: Attualmente l’attenzione dei media è molto alta su queste tematiche ed è inutile sottolineare come un evento dannoso comporterebbe, oltre al carico già descritto, anche una generosa dose di cattiva pubblicità
È importante notare che la responsabilità del datore di lavoro e le conseguenze specifiche possono variare a seconda delle circostanze specifiche dell'infortunio e del grado di conformità alle normative di sicurezza preesistenti, però la Legge è chiara e l’infortunio oltre i 40 giorni dovrebbe tradursi, automaticamente in un paio di processi ed un lunghissimo tunnel fatto di stress, burocrazia, tensioni, tempo sottratto ad altre attività, danno economico e sanzioni morali (naturalmente si fa riferimento agli infortuni meno gravi, nei casi peggiori è più che sufficiente il danno morale ed etico...).
Naturalmente questo articolo deve essere letto in chiave scaramantica: operiamo per bene e con coscienza, dedichiamo tempo e risorse adeguate e queste pagine resteranno parole degne di un rito apotropaico!